Quando l'uomo ancora non conosceva i metalli duri
costruiva utensili di pietra, con cui era in grado di lavorare
prevalentemente rocce tenere ma anche i più duri graniti.
Successivamente l'uomo conobbe e utilizzò il ferro per la costruzione di
utensili che servivano ad incidere la roccia seguendo delle tecniche
precise. Venivano applicate nelle venature del marmo (spesso sfruttando
fratture naturali ed anfratti) leve di metallo e cunei di legno. Questi
ultimi venivano imbevuti d'acqua in modo da gonfiarsi aumentando il loro
volume e la relativa pressione sul blocco da staccare. Questa tecnica è
stata del tutto superata con l'avvento della polvere da sparo. Negli
ultimi cento anni il progresso tecnico ha portato un notevole sviluppo
delle tecniche di taglio con conseguente incremento della produzione.
Molto diffusa è stata la tecnica di taglio mediante l'utilizzo del filo
elicoidale che sfruttava, quale materiale tagliente, sabbia quarzosa
aggiunta all'acqua. Successivamente il carburo di silicio ha sostituito
la sabbia e negli ultimi vent'anni il filo diamantato e le segatrici a
catena hanno sostituito integralmente le tecnologie precedenti.
Tecniche di lavorazione delle superfici
Le principali tecniche di lavorazione di superfici marmoree sono:
- Lucidatura – Levigatura: per la lucidatura dei prodotti finiti e delle lastre si utilizzano lucidatrici con manettone, a ponte e a nastro. Le lucidatrici a manettone o a ponte sono macchine dalla struttura molto semplice, con quantità di produzione molto ridotta, a vantaggio della qualità che per alcuni materiali può essere elevata. Diversamente, le lucidatrici a nastro possono avere una grande produttività, con qualità comunque alta. Quest'ultimo tipo di macchine presenta un banco con un nastro dove depositare il materiale da lavorare; sopra il nastro scorre un ponte porta mandrini, cioè un sostegno mobile con degli apparecchi meccanici che montano abrasivi e lucidanti e tengono fermo il pezzo da lavorare. Nella lavorazione del marmo generalmente si utilizzano macchine con un numero di mandrini che varia fra otto e diciotto. Molto più diffusa è però la lucidatura chimica, che fa uso di prodotti chimici come gli acidi. Per il marmo vengono selezionati acidi contenenti alcuni ossidi, che impediscono alle sostanze corrosive di rovinare il pavimento. Altre sostanze utilizzate sono i lucidanti, composti che vengono sfregati sul pavimento per accentuare/aumentare la lucidità del marmo.
- Fiammatura: insieme alla lucidatura è la tecnica di lavorazione più usata su superfici. Viene usata per le pavimentazioni esterne perché offre sia un piacevole effetto decorativo che un effetto antisdrucciolo. Questa lavorazione prevede uno shock termico, provocato da un cannello alimentato con ossigeno e propano, che fa scoppiare la superficie della lastra facendone risaltare il colore naturale e conferendole una certa rugosità.
- Bocciardatura: è una tecnica utilizzata per conferire alla lastra un aspetto di superficie scolpita e quindi non semplicemente levigata, lisciata. Le macchine per questo tipo di lavorazione utilizzano un piano rulli per lo scorrimento del materiale da lavorare e un martello pneumatico provvisto alla sua estremità di utensili di materiale duro che hanno lo scopo di scolpire la superficie.
- Rigatura
- Sabbiatura: prevede una levigazione della lastra sfruttando il getto di acqua mista a sabbia attuato da un ugello che scorre a velocità regolabile sul pezzo da lavorare, adagiato anche in questo caso su un piano di rulli.
- Spazzolatura, antichizzazione: è una tecnica che serve per conferire alla superficie della lastra un aspetto consumato (per questo è chiamata anche antichizzazione). La lavorazione si esegue mediante l'uso di spazzole abrasive applicate a macchinari per la levigatura. Le spazzole vanno ad incidere maggiormente là dove il materiale presenta concentrazioni più tenere e quindi si ottiene una superficie irregolare ma lucida. Questa tecnica si va via via sempre più diffondendo ed è possibile intensificare l'effetto mediante la precedente bocciardatura del materiale.
- Acidatura: mediante appositi acidi che operano una corrosione sulla lastra, la superficie del marmo viene incisa creando una finitura grezza anticata che mette in evidenza le venature del marmo che vengono, a seconda del grado di acidatura scavate ancor di più. Questa tecnica rende la lastra in precedenza lucida o grezza anticata con una finitura che però si presenterà irregolare e con delle morbide cavità. L'acidatura è efficace sulla maggior parte dei marmi morbidi, molto dipende dalla durezza e composizione dello stesso.
Ormai tutte queste macchine prevedono anche sistemi di carico e scarico sui piani di rulli, progettati per rendere sicuro il posizionamento di pezzi fragili come le lastre, il cui danneggiamento causerebbe una perdita di profitto.